Andrea Delmastro, la foto della polemica in carcere: scoppia il caso
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Direttore: Alessandro Plateroti

Andrea Delmastro, la foto della polemica in carcere: scoppia un nuovo caso

Andrea Delmastro

Un nuovo caso scoppia attorno alla figura di Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia. La foto in carcere fa discutere.

Una vera e propria gaffe che non è passata inosservata e che ha generato un nuovo caso. Protagonista il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro. Il noto politico è stato impegnato nelle ore che hanno preceduto Ferragosto in un giro nelle carceri di Brindisi e Taranto, in Puglia. Qui, però, si è lasciato andare ad una libertà non consentita nelle strutture penitenziarie: fumare una sigaretta.

Andrea Delmastro
Andrea Delmastro

Andrea Delmastro e la foto con la sigaretta

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Dopo il famoso caso dello sparo a Capodanno che, in qualche modo, lo ha visto coinvolto, ecco Delmastro tornare a far parlare di sé per un nuovo caso montato in queste ore. Il sottosegretario alla Giustizia, infatti, è stato impegnato nelle ore di Ferragosto in un giro dei alcuni istituti penitenziari per “incontrare gli agenti di polizia ma non i detenuti”.

L’esponente del governo ha poi pubblicato sui suoi canali social una foto che, però, lo ha messo “nei pasticci”. L’uomo, infatti, è stato immortalato nel carcere di Brindisi con però una sigaretta in mano, in un luogo dove è assolutamente vietato (con tanto di cartello). La foto in questione è poi stata rimossa ma diverse pagine social e utenti del web la avevano già salvata facendo esplodere il caso.

Visita solo agli agenti

Delmastro è stato poi accusato anche per alcune delle sue parole in merito alle visite in carcere. Nel dettaglio il sottosegretario aveva spiegato che il suo impegno era solo per incontrare la polizia penitenziaria e non i detenuti. In questo senso Gian Domenico Caiazza, presidente dell’Unione delle Camere Penali, ha commentato duramente: “Le parole di Delmastro delle Vedove, che sdegnosamente rivendica di aver visitato il carcere di Taranto per incontrare solo la polizia penitenziaria, perché lui non si inchina ‘alla Mecca dei detenuti’, sono di una gravità definitiva”.

E ancora: “E faccio fatica a comprendere come sia possibile che nessuno dei soggetti politici (partiti, associazioni) invece attenti e schierati nella denuncia della vergogna delle carceri, invochi le immediate dimissioni di una persona così inadeguata al ruolo, né chieda conto al ministro Nordio cosa pensi di una simile, scandalosa dichiarazione del suo viceministro”. Di fatto, nel proseguimento del suo messaggio, Caiazza ha spiegato come se i detenuti “vengono custoditi nelle condizioni indecenti che tutti conosciamo, significa che Delmastro delle Vedove in quel momento rappresenta formalmente chi ha la responsabilità di quella indecenza (che naturalmente ha molti padri in questi ultimi decenni) […]”.

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ultimo aggiornamento: 16 Agosto 2024 16:18

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